
Lo Studio si focalizza sugli interessi del Cliente, con il quale punta a stabilire un rapporto fiduciario in cui il professionista si immedesima nelle esigenze di quest’ultimo. Il professionista non “misura” il tempo necessario per raggiungere gli obbiettivi prestabiliti, sceglie invece di muoversi in un contesto dinamico, in cui il tempo speso non viene “contato in un cd. time sheet”, ma qualitativamente pesato in base al raggiungimento degli obiettivi concordati con il Cliente.
Esempi di una cattiva "gestione" del rapporto cliente - professionista
- Una Società a responsabilità limitata ("S.r.l.") possiede una partecipazione pari al 50% del capitale sociale di altra S.r.l. La partecipazione in quest'ultima società, nonostante si trattasse di un investimento a medio - lungo termine, non viene contabilizzato nella voce Immobilizzazioni Finanziarie. In occasione di una trattativa per la cessione della partecipazione in parola il Consiglio di Amministrazione viene informato che non sussistono le condizioni per usufruire del regime di favore cd. Regime PEX (ie. Tassazione del solo 5% delle plusvalenze realizzate a fronte della cessione di partecipazioni), non sussitendo il requisito della iscrizione in bilancio tra le Immobilizzazioni Finanziarie. Il "costo fiscale" dell'operazione di cessione invece di essere pari a circa il 1,5% si attesta in misura pari al 24% della plusvalenza realizzata.
Massima: solo un corretto dialogo tra cliente e professionista, quando quest'ultimo è a conoscenza delle conseguenze fiscali di alcune politiche di bilancio (i.e. importanza dell'iscrizione tra le immobilizzazioni finanziarie), consente di ottimizzare il carico fiscale.
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Una S.r.l. possiede partecipazioni di rilievo in società quotate in borsa a scopo di stabile investimento. Causa un esercizio in forte perdita il Consiglio di Amministrazione si vede costretto a liquidare alcuni investimenti, tra i quali una importante partecipazione in una società quotata, realizzando una plusvalenza di oltre euro 500.000,00. A cessione avvenuta si apprende che la partecipazione non era stata contabilizzata tra le Immobilizzazioni Finanziarie e, pertanto, non sussistono le condizioni per usufruire del regime di favore cd. Regime PEX (i.e. Tassazione del solo 5% delle plusvalenze realizzate a fronte della cessione di partecipazioni) non sussitendo il requisito della iscrizione in bilancio tra le Immobilizzazioni Finanziarie. Il maggior costo fiscale dell'operazione è di circa euro 130.000,00.
Massima: solo un corretto dialogo tra cliente e professionista, quando quest'ultimo è a conoscenza delle conseguenze fiscali di alcune politiche di bilancio (i.e. importanza dell'iscrizione tra le immobilizzazioni finanziarie), consente di ottimizzare il carico fiscale.
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Un gruppo di S.r.l., dopo alcune disavventure, decide di cambiare professionista (ie. Il collega non aveva presentato le dichiarazioni dei redditi per alcuni periodio di imposta). In occasione di un primo incontro per valutare se assumere o meno il mandato, informato degli onorari che venivano riconosciuti al precedente dottore commercialista è sorta una domanda al potenziale cliente:-"ma per questi importi voi vi aspettavate pure che il collega Vi presentasse le dichiarazioni dei redditi?".
Massima: gli onorari devono essere congrui ed adeguati all'incarico ed alle intrinseche qualità del professonista scelto.
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Scissione Immobiliare per separare il patrimonio detenuto da una Società a seguito di conflitti tra i Soci. I Soci - legati anche da un vincolo di parentela - non hanno conservato la copiosa evidenza dei conflitti in corso (e-mail, SMS, WhatsApp, anche di "insulti"). L'Agenzia delle Entrate ha contestato l'elusività della scissione ed i Soci non sono stati in grado di dimostrare il litigio, che avrebbe consentito di giustificare - sotto il profilo fiscale - l'operazione.
Massima: solo un corretto dialogo tra cliente e professionista, quando quest'ultimo è a conoscenza dell'importanza di alcune tematiche in presenza di una operazione straordinaria come la scissione, consente di non incorrere in accertamenti fiscali.
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Finanziamenti Soci Infruttiferi. La Società non ha opportunamente documentato l'infruttuosità dei Finanziamenti Soci e l'AdE ha avuto buon gioco nel contestare la fruttuosità degli stessi con ripresa in capo ai soci stessi.
Massima: solo un corretto dialogo tra cliente e professionista, quando quest'ultimo è a conoscenza delle conseguenze fiscali dei rapporti Soci-Finanziatori e Società di Capitali, consente di non incorrere in accertamenti fiscali.